La costruzione del Sé, il luogo educativo tra scuola “in presenza” e “a distanza”
MARIANNINA AMATO - Psicologa-Psicoterapeuta ASPIC EMDR Practioner, 3D Therapy®, NPIA Lamezia Terme ASP-CZ
Progetto educativo e costruzione del Sé
Il progetto educativo si esplica all’interno della classe, concepita tradizionalmente come ambiente sicuro (Bowlby, 1983) e familiare. Tale progetto è redatto ed applicato dall’insegnante che avvalendosi di appropriate metodologie didattiche si propone di raggiungere gli obiettivi educativi previsti, secondo una precisa scansione temporale, al fine di includere e soddisfare gli specifici bisogni educativi degli alunni.
Nel processo educativo il soggetto che apprende assume un ruolo attivo nella formazione e nella scoperta del sapere: le stimolazioni socio- culturali offerte dalla scuola e dalla famiglia consentono la sua autorealizzazione (Perls, 1991) in termini di coesione interna (Kohut, 1982) del proprio Sé.
Il Sé è il nucleo centrale della personalità, organizza i sentimenti, i pensieri, le rappresentazioni delle relazioni significative di sé e degli altri. È un’istanza psichica che si struttura sin dalla nascita, in continua interazione col proprio ambiente e in funzione dell’IO. Il Sé si consolida, in termini fenomenologici, attraverso la comprensione e il riconoscimento empatico dell’Altro, inteso come diverso dal proprio Sé, ed è nella relazione intersoggettiva che il soggetto soddisfa i propri bisogni di rispecchiamento, fusione e gemellarità (Kohut, 1982) che lo portano gradualmente a maturare un IO sempre più integrato, autonomo, equilibrato, nell’autorealizzazione della propria identità (Perls,1991).
Il luogo dell’apprendimento
L’ambiente forma e modella la personalità. Il ruolo della scuola, luogo di apprendimento e formazione, è fondamentale per promuovere ed assicurare il pieno sviluppo della personalità umana secondo l’accezione costituzionale che vede la formazione dell’individuo nell’integrità delle sue dimensioni costitutive cognitive, affettive e motorie: un ambiente che stimoli e motivi l’alunno all’eureka, proceda dalla curiosità epistemologica alla scoperta, e lo avvii lentamente alla astrazione concettuale, alla riflessione, alla sintesi della conoscenza, sino alla metacognizione. La scuola così intesa, come contesto culturale, plasma in modo diretto la mente dell’alunno attraverso la cultura e l’informazione. Non si tratta solo di acquisizione nozionistica, è piuttosto una forma di processo relazionale fondamentale per il funzionamento mentale e lo sviluppo cerebrale (Siegel, 2013). Ogni alunno ha necessità di sentire la propria classe come ambiente sicuro (Bowlby, 1983) che attivi la propria modalità di relazione (MOI), che stimoli il sistema mentale di previsione ed organizzazione, nel quale esprimere il proprio Sé, in libertà ed autonomia, auto- motivandosi agli apprendimenti e alla conoscenza dell’altro, in continua relazione con i pari e con l’adulto (Kohut,1982), una relazione che unisce mentalmente e determina il luogo. Un ambiente così percepito garantisce ad ogni soggetto la crescita responsabile ed evolutiva-esistenziale del proprio Sé.
La scuola “in presenza”
La scuola tradizionale, definita “in presenza” contrapponendola a quella “a distanza”, è costituita dalla presenza fisica dei soggetti che frequentano il luogo definito ‘aula’ ed è intesa come l’insieme degli insegnanti, alunni, bidelli, assistenti, arredamento. Nel suo interno, si avvicendano la ricchezza di interazioni fisiche e sensoriali e le diverse modalità di insegnamento prevalentemente centrate sulla visibilità, sonorità e fisicità. I sensi che guardano e sentono ed il corpo che occupa uno spazio sono importanti nel processo di analisi ed osservazione delle caratteristiche fisiche e spaziali dell’ambiente, che diventa contesto di grande rilevanza umana, relazionale e sociale. Uno spazio relazionale nel quale si costruisce il processo della consapevolezza condivisa, attivata dalle reazioni emotive e viscerali dei soggetti in relazione e dai loro “neuroni specchio”. Nel qui ed ora della relazione si modifica il flusso di elaborazione delle informazioni culturali attraverso la comprensione significativa che attinge alla memoria esplicita e narrativa attribuendo senso e significato ad ogni azione e informazione (Siegel, 2013).
Nel contesto scolastico assume un ruolo essenziale l’insegnante che tutela il rispetto dell’unicità e della differenza dei soggetti, favorisce e promuove la comunicazione integrativa nella relazione ed orienta al benessere empatico ed ecologico i soggetti nel processo di apprendimento.
L’insegnante attraverso il rispecchiamento e le frustrazioni ottimali, avvia il processo di interiorizzazione trasmutante (Kohut, 1982) che sviluppa il Sé dell’alunno, regola le interazioni alla pari, conduce alla compassione, allo scambio e alla cooperazione. Sviluppa le competenze psicopedagogiche che permettono di raggiungere la conoscenza esperienziale rimuovendo, quando è possibile, i disagi espressi nel continuo adattamento al processo educativo.
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