Essere adolescenti ai tempi del COVID-19: impatto psicologico della pandemia, delle misure restrittive e della Didattica a Distanza (DAD) nell’epicentro della Pandemia
CHIARA MAIORANI, MARCO PAGANI, ISABEL FERNANDEZ, DANIELA VERDI
Background
La diffusione della Pandemia da Covid-19 ha portato il governo Italiano a misure restrittive che hanno visto in primis la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e l’istituzione della Didattica a Distanza (DAD). Gli adolescenti si sono trovati a gestire l’impatto psicologico della pandemia e contemporaneamente hanno dovuto riadattare le loro relazioni e la modalità di apprendimento.
Obiettivo. La presente ricerca è stata condotta allo scopo di valutare l’impatto psicologico della Pandemia Covid-19 e della DAD sugli adolescenti frequentanti due istituti superiori del Lodigiano.
Disegno
Gli strumenti identificati per l’indagine sono questionario PSYCHO-COVID 19 e TERMOMETRO DELLE EMOZIONI applicato alla DAD.La compilazione dei questionari è avvenuta tra il 5 maggio e il 5 giugno 2020. La dirigente scolastica ha inviato ad ogni studente il link Google per la compilazione on line del questionario sul portale scolastico. L’invio del link è stato preceduto da video esplicativi rivolti agli studenti, ai docenti e ai genitori in cui la psicologa responsabile dello sportello scolastico ha illustrato il questionario e l’obiettivo della ricerca.
Risultati
Hanno compilato i questionari 148 studenti.L’analisi dei protocolli ha rivelato malessere nel 35% degli studenti (12% Alto, 7% Moderato, 16% Lieve). Dall’analisi delle componenti principali è emersa la presenza di una “entità disagio” caratterizzata da sintomi ansiosi, depressivi e somatici (sovrapponibili a quelli per la sindrome da stress post-traumatico), con un impatto maggiore sulle femmine. L’analisi dei dati sulla DAD ha evidenziato che la modalità didattica è stata vissuta con disagio nei soggetti che avevano manifestato malessere con una correlazione quasi lineare.
Conclusioni. I risultati suggeriscono che la Pandemia ha avuto un impatto traumatico sugli adolescenti, soprattutto sulle femmine; il disagio psicologico ha influenzato negativamente i vissuti individuali rispetto alla DAD. I dati suggeriscono la necessità di interventi psicoterapeutici adeguati al fine di prevenire il cronicizzarsi di quadri post traumatici e favorire l’adattamento degli adolescenti a possibili e rapidi cambiamenti nella gestione della didattica imposti dalle misure di contenimento della pandemia.
Introduzione
In tempi di pandemia, come nei disastri, vi è un aumento dei sintomi da Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD), depressione e ansia (Douglas et al., 2009 ) e rischio suicidario (Krysinska et al, 2009; Que et al. 2020)
La pandemia COVID-19 ha portato i governi a implementare misure di contenimento delle malattie come la chiusura delle scuole, il distanziamento sociale e la quarantena domestica. I bambini e gli adolescenti hanno vissuto un prolungato stato di isolamento fisico dai loro coetanei, insegnanti, famiglie allargate e reti comunitarie. (Brooks et al., 2020; Hossaim et al., 2020)
I periodi senza la scuola sono associati ad una ridotta attività fisica, più tempo di fronte allo schermo, sonno irregolare e dieta meno appropriata. (Wang et al., 2020). Ci sono reciproche interazioni tra la maturazione del cervello e l’ambiente socio-relazionale, e l’isolamento potrebbe avere una infuenza sull’esordio di disturbi psichiatrici in adolescenza. (Lamblin et al. 2017).
Guessounm e coll. (2020) nella loro Review sottolineano che la delicata transizione verso l’età adulta rende gli adolescenti più vulnerabili. I primi studi sulla salute mentale degli adolescenti mostrano che il Lockdown e le preoccupazioni relative al COVID-19 sono fattori di stress, così come l’aumento della violenza intrafamiliare associata al confinamento. Le morti improvvise dovute a COVID-19 sono possibili fattori scatenanti i sintomi psichiatrici correlati al lutto, traumi e depressione per gli adolescenti. Durante la pandemia gli adolescenti hanno sperimentato ansia per una minaccia per la salute e minacce all’occupazione/ reddito familiare (Deighton et al., 2019). I fattori di rischio principali sembrano essere la pregressa storia psichiatrica, il genere femminile e vivere in una famiglia di status economico basso (Helm et al., 2018 ).
La letteratura sottolinea che, sebbene i soggetti in età evolutiva non siano stati colpiti dall’infezione in modo grave (Qui, H.,2020), l’impatto psicologico è stato intenso.
Il lodigiano è stata terra dell’epicentro della Pandemia da SARS-COV-2 in Italia. Nella notte tra giovedì 20 e venerdì 21 febbraio 2020 fu fatta la prima diagnosi di SARS-COV-2 su un giovane paziente al Pronto soccorso di Codogno. Il territorio si è svegliato con la consapevolezza di ospitare il primo focolaio italiano di una epidemia che ha mietuto vittime in Cina (Huang et al., 2020). La prima misura restrittiva è stata la creazione di una “Zona Rossa” dove sono stati chiusi nella mattinata di venerdì scuole e tutti i servizi non essenziali. Gli studenti si sono salutati prima del week-end, che avrebbe dovuto aprire le festività per il carnevale, ignari del fatto che non ci sarebbero state né feste né ritrovi e che non sarebbero tornati a scuola fino alla fine dell’anno scolastico.
La chiusura repentina della scuola nel weekend ha lasciato ben poco tempo per organizzarsi in modo da garantire una continuità scolastica.
A seguito del Lockdown, la dirigenza degli istituti lodigiani Pandini e Piazza si è preoccupata di avviare la Didattica a Distanza (DAD) e di rendere fruibili in modalità da remoto i servizi per gli studenti, compreso lo” sportello di ascolto psicologico”.
Tuttavia, nella consapevolezza di non poter raggiungere ogni studente e della necessità di avere un feedback sul livello di stress negli studenti, la dirigente in accordo con la psicologa scolastica ha deciso di allestire un questionario da compilare in remoto attraverso la piattaforma GoogleDrive. L’obiettivo dello studio era di valutare l’impatto della Pandemia COVID-19 sulla salute mentale degli studenti delle due scuole superiori del Lodigiano e di identificare i bisogni nell’area del supporto psicosociale per programmare interventi mirati.
Grazie alla mediazione dell’associazione EMDR è stato possibile creare una équipe che ha costruito il disegno di ricerca, individuato gli strumenti e effettuato l’analisi dei dati.
Disegno di ricerca e partecipanti
Il percorso scolastico dei partecipanti è molto differenziato nelle scuole secondarie di secondo grado Pandini e Piazza. L’istituto Pandini a Sant’Angelo Lodigiano accoglie 480 studenti divisi negli indirizzi tecnici (ambientale, economico e turistico), Liceo scientifico e Liceo sportivo. L’istituto Piazza è un Liceo Artistico Statale, si trova nel capoluogo Lodigiano e accoglie 450 studenti.
Il questionario è stato presentato a studenti, docenti e genitori attraverso l’invio di un link per i video, in cui la psicologa illustra il questionario e le finalità della ricerca. Sono seguiti un incontro rivolto ai docenti e uno ai genitori di gestione dello stress dopo eventi critici. (Solomon 2008).
L’adesione al questionario è stata libera e volontaria; i protocolli sono stati raccolti dal 5 maggio al 5 giugno 2020.
Il questionario è stato somministrato in forma anonima attraverso piattaforma Google Drive, i dati, previa autorizzazione dei genitori, nel caso di studenti minorenni, sono stati trattati conformemente al GDPR 679/16.
Il questionario è stato costituito da due strumenti principali:
Lo PSYCHO-COVID 19: un questionario di autovalutazione ideato dall’équipe del Dr. Vito Tummino (Tummino V., 2020) sul livello di tensione emotiva che si sta vivendo nel periodo legato al Coronavirus. Misura lo stato emotivo in situazione di emergenza da Pandemia Coronavirus. La scala è composta da 20 affermazioni, ognuna delle quali definisce una serie di malesseri, di stati di ansia psichica (agitazione mentale e stress psicologico) e di ansia somatica (disturbi fisici legati all’ansia). Ogni item ha un punteggio sulla scala Likert da 0 a 4 a seconda del grado di accordo con l’item; sommando i punteggi ai singoli item si ottiene un punteggio grezzo da confrontare con le norme stabilite dal test. L’intervallo di punteggio varia da 0 a 80 dove:
- • 0-21 indica lievissima presenza di ansia e stato di gestione emotiva adeguato
- • 22-29 indica lieve presenza di uno stato d’ansia,
- • 30-36 moderato stato di malessere nel quale l’intervento di uno psicologo potrebbe essere utile ma non necessariamente indispensabile
- • Uguale o superiore a 37 alto livello di malessere ansioso che va affrontato rivolgendosi ad uno Psicologo.
Gli items del questionario indagano nelle aree cognitiva, emotiva/affettiva e somatica la presenza di segni precoci di ansia, attacchi di panico, depressione, disturbo da stress post traumatico, reazione acuta da stress, fobia, ossessione, ipocondria e rischio suicidario. I punteggi alti (3 e 4) ai singoli items e la loro somma esprimono un livello di rischio di sviluppare sintomi delle suddette psicopatologie. All’aumentare del punteggio aumenta anche il senso di malessere/disagio auto-percepito.
Il TERMOMETRO DELLE EMOZIONI, una scala che permette di misurare l’intensità auto-percepita di STRESS, ANSIA, RABBIA, DEPRESSIONE, INSONNIA, BISOGNO DI ESSERE AIUTATI. (Mitchell et al. 2010; Mitchell, 2016). La scala è stata utilizzata per misurare il livello di emozioni negative rispetto alla DAD. Ai sei item della scala è stato aggiunta la GIOIA, per non influenzare negativamente il pensiero degli studenti a proposito della DAD e perché sia la dirigente che la psicologa avevano ricevuto personalmente feedback positivi sulla DAD da parte di alcuni studenti.
Nel questionario ci sono 31 variabili così suddivise:
Risultati.
Le principali caratteristiche del Campione
Dei 148 studenti che hanno compilato il questionario, il 62% erano femmine e il 38 % erano maschi.
Tabella1.
Genere
GENERE | Numero (n=148) | % |
Femmine | 92 | 62% |
Maschi | 56 | 38% |
Il 53% frequentava il Liceo Piazza, il 47 % frequentava l’Istituto Pandini. Complessivamente hanno compilato il questionario il 16% degli studenti, con una percentuale leggermente superiore al Piazza (17,5%) rispetto al Pandini (14%).
Tabella 2.
Istituto frequentato
ISTUTUTO | Numero (n=148) | % su n. | % su Istituto |
Pandini | 69 | 47 | 17 |
Piazza | 79 | 53 | 14 |
Gli studenti che hanno compilato il questionario erano nella fascia d’età 14-21 anni, il 38% del campione aveva 18 anni. La media dell’età degli studenti era 17 anni.
Tabella 3.
ètà degli sudenti
ETà in anni | Numero (n=148) | % |
21 | 2 | 1,35 |
20 | 8 | 5,41 |
19 | 29 | 19,59 |
18 | 57 | 38,51 |
17 | 12 | 8,11 |
16 | 16 | 10,81 |
15 | 14 | 9,46 |
14 | 10 | 6,76 |
Rispetto al grado di esposizione, quasi il 60% del campione non ha avuto misure di contenimento del contagio applicate alla propria persona, salvo quelle previste dai DPCM estese a tutta la nazione. Il 27% degli studenti che hanno risposto al questionario ha avuto misure di contenimento del contagio applicate alla propria persona, ma senza avere sintomi. Solo lo 0,68%, oltre alla quarantena personale, ha avuto sintomi riconducibili all’infezione da COVID-19. Nessun soggetto è stato ospedalizzato. Soltanto il 2% ha avuto un familiare positivo, mentre sale la percentuale di ospedalizzazione e decessi se allarghiamo la cerchia familiare; rispettivamente il 5% ha avuto un parente ospedalizzato e il 3% deceduto; si può ipotizzare che siano nonni oppure altri parenti anziani.
Tabella 4.
Età degli studenti
GRADO DI ESPOSIZIONE | Numero (n=148) | % |
Nessuna restrizione personale | 88 | 59,46 |
Quarantena senza sintomi | 41 | 27,70 |
Quarantena con sintomi | 1 | 0,68 |
Soggetto ospedalizzato | 0 | 0,00 |
Familiare positivo | 3 | 2,03 |
Parente ospedalizzato | 8 | 5,41 |
Parente deceduto | 5 | 3,38 |
Amico deceduto | 2 | 1,35 |
Il punteggio totale medio dello PSYCHO-COVID 19 è stato di 18 punti. I punteggi individuali variavano da 0 punti a 66 punti (il punteggio massimo nel gruppo). La maggioranza dei soggetti (65%) presentava un livello molto basso di rischio psicologico, il 15% un rischio basso, il 7% un rischio moderato, mentre il 12% presentava un rischio psicologico alto.
Tabella 5.
Livello di rischio psicologico
Punteggio totale | % (n = ) | interpretazione |
0-21 | 65,54 (97) | Livello di rischio psicologico molto basso |
22-29 | 15,54 (23) | Livello di rischio psicologico basso |
30-36 | 6,67 (10) | Livello di rischio psicologico moderato |
37 | 12,16 (18) | Livello di rischio psicologico alto |
More than 37 | 6,67 (10) | Livello di rischio psicologico alto |
Se consideriamo i punteggi medi ai singoli ITEM emerge sulla totalità degli studenti che hanno completato il questionario che l’item che registra un punteggio medio più alto (2,11) è stato il:
– n. 10 - “L’obbligo di stare in casa non mi dà sicurezza rispetto alla possibilità di contagio da Coronavirus”, che indaga l’area cognitiva di esame della realtà. Normalmente la percezione di un discreto livello di protezione, considerando che la Pandemia sta diminuendo e si è fortemente ridotto il contagio grazie alla quarantena, aumenta la consapevolezza che i sistemi protettivi messi in atto dipendono anche dal proprio comportamento responsabile. Questo item mette in luce anche il livello di fiducia verso le Istituzioni preposte alla nostra sicurezza. Affidarsi alle autorità genera una sensazione di fiducia così da ridurre l’angoscia dell’insicurezza. Si potrebbe quindi interpretare il dato affermando che negli studenti è emersa la fiducia nelle autorità, come mezzo per aumentare la propria auto percezione di sicurezza.
L’item che ha registrato il secondo punteggio medio più alto (1, 7) è stato il
– n. 7 - “Mi capita durante il giorno di avere difficoltà di concentrazione e poca memoria”, difficoltà che, in assenza di evidenze mediche, sono indicatori cognitivi della capacità mentale di gestire e razionalizzare ciò che sta avvenendo nella vita attuale della persona. Sono altresì indicatori di stress post traumatico ( DSM-V).
Il terzo Item che ha registrato il punteggio medio più alto (1,4) è stato il
– n.15 - “Mi commuovo facilmente e ho il pianto facile”, che rivela l’emozione di fronte a situazioni che muovono sentimenti di pietà, affetto, tenerezza, accorato dolore, di immedesimazione e rispecchiamento e può essere considerato indice di sofferenza quando l’identificazione con le persone che soffrono diventa un sentimento invasivo e persistente. Quando il livello è alto può essere una spia di fragilità emotiva; anche questo item esprime sofferenza post traumatica.
Al fine di effettuare analisi statistiche di secondo livello in grado di evidenziare correlazioni fra i dati abbiamo utilizzato l’Analisi per Componenti Principali (PCA), la tecnica multivariata più usata per ridurre la dimensionalità dei dati sfruttando le correlazioni tra le variabili. Lo scopo della tecnica è di ridurre il numero più o meno elevato di variabili che descrivono un insieme di dati a un numero minore di variabili latenti, limitando il più possibile la perdita di informazioni (Bolasco S., 2014). La PCA è stata eseguita separatamente sulle variabili ‘sintomo’ relative agli item del questionario PSYCHO-COVID 19 (PC sintomo) e sulle variabili legate ai sentimenti rispetto alla didattica a distanza (PC didattica) rilevate attraverso il Termometro delle emozioni. Le componenti estratte sono state poi correlate alle variabili esplicatorie (genere, età, istituto, esposizione).
La PCA sui sintomi ci suggerisce 5 componenti, con la prima (PC sintomo1) nettamente preponderante e che rappresenta l’entità generale dell’effetto indicante come tutte le variabili ‘sintomo’ vadano nella stessa direzione lungo questa componente. La PC sintomo1 può quindi essere immediatamente interpretata come ‘entità del disagio’ che poi prende differenti forme a seconda del soggetto. La prima componente esprime il 40% della variabilità generale e include preoccupazione, rabbia, paura della gente, paura della solitudine, sintomi gastrointestinali, vista annebbiata/brividi/vampate/debolezza/prurito, disturbi muscolo-scheletrici, palpitazioni astenia, insonnia, tensione, facilità al pianto, sudorazione/vertigini/cefalea/evacuazioni frequenti, peso al petto, senso di colpa e ipocondria.
La seconda componente (PC sintomo 2) non ha rilevanza psicologica in quanto registra la singolarità della variabile ‘sudorazione’ indipendente dal disagio.
La terza componente (PC sintomo3), include apatia e calo del desiderio sessuale, mostra come questi due sintomi vadano nella stessa direzione. Questo porterebbe ad ipotizzare che l’apatia potrebbe insorgere come difesa per il fatto che non potendo uscire non posso vedere il partner e l’apatia appiattisce il desiderio proteggendomi dalla frustrazione per non poter fare qualcosa che desidero.
Da evidenziare anche la quarta componente (PC sintomo4) che rappresenta il senso di sicurezza derivante dall’obbligo di stare a casa, che è indipendente dall’entità disagio (ossia dalla componente che raggruppa il più alto numero di sintomi) e anche da sintomi raggruppati in altre componenti.
È ’indipendente anche la variabile Astenia (PC sintomo5).
L’analisi PC didattica ha evidenziato due componenti legate ai sentimenti verso la didattica a distanza. Emergono solo due componenti rilevanti, la PC didattica 1 che raccoglie esclusivamente i sentimenti negativi verso la didattica a distanza (stress, ansia, rabbia, insonnia, depressione, bisogno di essere aiutato), e la PC didattica 2 invece che raccoglie esclusivamente la gioia della didattica. Le due componenti sono per costruzione indipendenti, cioè si può essere gioiosi anche soffrendo e viceversa. Questo rivela che nonostante una visione abbastanza negativa della DAD, la gioia negli studenti non è stata impattata dalla sofferenza per la DAD, altrimenti anche la gioia sarebbe stata nella componente PC didattica 1. La gioia negli studenti era indipendente dall’avere o non avere una didattica a distanza. Questo dato è importante e a livello di lavoro psicoterapeutico suggerisce che anche in situazioni di disagio, ci sono delle parti gioiose che possono essere risorse importanti.
La correlazione di di Spearman rivela che esiste una correlazione quasi lineare (vedi tabella n.6) tra il disagio generale (PC sintomo1) e i sentimenti negativi verso la DAD (PC1didattica) che garantisce la congruità del dato e rivela che i pensieri negativi sulla DAD derivano dal disagio generale, non sono peculiarità dell’uso dello strumento didattico. Quindi se un individuo è stato poco sintomatico è stato più protetto dal disagio per la didattica a distanza
Tabella 6
Si sono rilevate altresi correlazioni meno significative. La prima è l’effetto genere: le femmine mostrano un disagio maggiore rispetto ai maschi sia per quanto riguarda i sintomi che la didattica. La seconda correlazione era fra il grado di esposizione e il disagio per la didattica a distanza, riferita a coloro che hanno avuto un parente malato o sono stati loro stesso malati e hanno sofferto di più per la didattica a distanza.
Discussione
Si tratta di uno dei primi studi sugli studenti adolescenti durante la pandemia da COVID-19. I questionari sono stati compilati a partire dal 4 maggio, data in cui, a seguito dell’appiattimento della curva dei contagi, le misure restrittive sono state allentate ed era possibile frequentare i propri “Congiunti”, così come uscire di casa per passeggiare o effettuare sport all’aperto.La raccolta dei protocolli si è conclusa il 5 giugno, due giorni dopo la fine della restrizione che imponeva gli spostamenti solo all’interno della propria regione.
I risultati mostrano che la pandemia ha avuto un impatto rilevante, con rischio psicologico nel 35% del campione esaminato, in accordo con la letteratura (Douglas et al., 2009). Un fattore rischio emerso è il genere femminile, già riscontrato in letteratura (Helm, 2020). L’analisi delle componenti principali ha rivelato l’“entità disagio” con sintomi di tipo misto ansiosi, depressivi, somatici che vanno nella stessa direzione e sono sovrapponibili ai quadri di PTSD, a testimonianza dell’impatto traumatico della Pandemia sui soggetti del campione. L’analisi dei punteggi medi degli item relativi allo PSYCHO-COVID 19 ha evidenziato nel campione il ruolo protettivo attribuito all’obbligo di stare in casa, le difficoltà di concentrazione e memoria e la facilità al pianto, dipingendo un quadro di adolescenti che si sentivano al sicuro tra le mura domestiche pur sperimentando tristezza e difficoltà nell’assolvere ai compiti cognitivi.
L’effetto traino della “entità disagio” ha avuto impatto negativo anche sulla DAD; anche questo dato è in accordo con la letteratura neuro-scientifica secondo la quale difficoltà di tipo emozionale influiscono negativamente sulla performance cognitiva (Baker et all., 2018). Le analisi hanno rivelato anche una correlazione tra i sentimenti negativi verso la DAD e il grado di esposizione; avere sintomi o un amico/familiare/parente infettato contribuiva a vivere negativamente la DAD. L’analisi dei dati raccolti rivela anche la presenza di risorse negli studenti, come la gioia di apprendere nonostante le difficoltà della DAD e il rispetto responsabile delle misure restrittive, nonostante le limitazioni alla libertà.
La DAD è stata un tema protagonista durante i dibattiti a proposito degli effetti della pandemia sui soggetti in età evolutiva; l’analisi dei dati evidenzia che la sofferenza per la DAD è stata proporzionale al disagio percepito dagli studenti in generale e non un fattore a sé stante. Questo disagio, tuttavia, non ha impattato sulla gioia di vivere e di apprendere.
Conclusioni
Il progetto di ricerca ha realizzato l’obiettivo di effettuare uno screening sullo stato psicologico degli studenti. L’adesione è stata buona nonostante le difficoltà di comunicazione dovute all’informatizzazione improvvisa di tutte le comunicazioni tra la scuola e gli studenti/famiglie.
L’analisi statistica ha evidenziato un quadro di malessere abbastanza diffuso, i cui sintomi emersi sono sovrapponibili a quelli dei quadri post traumatici.
Questo dato è congruente con l’ipotesi che la pandemia ha colpito la popolazione intera come un vero e proprio trauma. Con questo lavoro ne abbiamo misurato gli effetti su un campione di studenti adolescenti, in uno dei territori più colpiti.
La ricerca sui disturbi psichiatrici dell’adolescenza in tempi di pandemia è necessaria, poiché una tale situazione globale potrebbe essere prolungata o ripetuta. (Guessoum et al, 2020).
Gli adolescenti sono spesso vulnerabili e richiedono un’attenta considerazione da parte dei caregiver e adattamenti del sistema sanitario per consentire il supporto della salute mentale anche in caso di Lockdown. Si auspica pertanto negli anni scolastici a venire la possibilità di ri-testare gli studenti per individuare i soggetti maggiormente a rischio di cronicizzare il malessere psicologico e pianificare strategie protettive nei loro confronti per ridurre il senso di isolamento sociale che rappresenta una fonte del rischio di suicidio, seconda causa di morte fra i giovani (World Health Organization, 2019).
Limiti
Il principale limite dello studio è il metodo online della ricerca. La modalità in remoto ha penalizzato gli studenti che non erano sufficientemente fluidi nelle comunicazioni completamente informatizzate dalla scuola.
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