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Enzo Spaltro o l’organizzazione come sentimento. Spunti e riflessioni su uno dei padri della Psicologia del Lavoro italiana

A. BALLOTTIN, A. CRESCENTINI, A. D’AMATO - Antonia Ballottin, Psicologo del Lavoro e Organizzazioni, SAI. Spisal Aulss 9 Scaligera Verona, Vicepresidente SIPLO
Alberto Crescentini PhD, Psicologo del Lavoro, Docente ricercatore, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Alessia D’Amato PhD, Psicologo del Lavoro e Organizzazioni Dirigente Psicologo S.C. Risorse Umane - ASST dei Sette Laghi

Molte sono le cose da dire su Enzo Spaltro e cercheremo, anche se in modo poco organico e sicuramente incompleto, di dare uno sguardo alla ricca eredità che ci è stata consegnata fornendo qualche possibilità di lettura dell’impegno di un individuo prometeico che si è mosso in una pluralità di direzioni.

Grazie al suo genio poliedrico ed alla sua padronanza delle lingue straniere – almeno sette, per quello che si sa – ha insegnato in diverse nazioni nel mondo e, ci piace pensare, ha letto in lingua originale i contributi di studiosi e ricercatori che lavoravano in diversi contesti distribuiti per il mondo. In questo è stato compiutamente figlio della sua epoca e della tradizione di studiosi mittel-europei nella quale si è immerso per la sua formazione. Questo lo ha naturalmente portato ad uno scambio proficuo e continuo con colleghi in tutto il mondo che sempre ne hanno mantenuto e riportato il ricordo come di una persona con una grande energia, versatilità ed acume intellettuale.

La formazione e il primo periodo

Di formazione Medico e successivamente specializzato in medicina del lavoro, Enzo Spaltro ha studiato a Milano negli anni ’50. Abbandona la pratica medica rapidamente dopo pochi – ma secondo lui lunghi! – anni di lavoro come medico di famiglia a Bormio, intraprende lo studio della Psicologia sotto la guida di Padre Agostino Gemelli in Università Cattolica e si specializza in Psicologia del Lavoro. Nel 1968 viene istituito, presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università Cattolica, il primo insegnamento di Psicologia del Lavoro in Italia ed è tenuto da Spaltro. Pochi anni dopo, nell’anno accademico 1974/75, diventa professore ordinario di Psicologia del Lavoro presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna.

L’interesse per il contesto lavorativo e per la Psicologia del lavoro era diventato quello che per il resto della sua vita sarà una missione ancora prima che una profession e si coniugherà con l’obiettivo di portare il benessere e in seguito il bellessere alla persona, all’organizzazione ed alla comunità. D’altra parte il suo background medico ha continuato ad essere vivo nella sua pratica accademica e professionale spingendolo alla ricerca continua di basi “scientifiche” ai suoi studi, basi che pensava di ritrovare soprattutto nelle analisi quantitative dei fenomeni.

La ricerca di un “valore” che possa rappresentare le emozioni, i sentimenti e più in generale i fenomeni psicologici e che renda possibile la loro comunicazione oltre l’esperienza individuale ha sempre agito da faro nell’ambito della sua attività di divulgazione, ad esempio nelle presentazioni televisive, così come nella attività professionale. Si possono modificare solo le cose che si possono misurare, è un adagio comune nell’ambito del management. Il nostro collega Ezio Scatolini, l’ultimo cronologicamente dei suoi allievi accademici, riporta una frase di Spaltro che ancora ci interroga: “L’organizzazione è un sentimento”. Misurare i sentimenti è un’azione di grande complessità e rischio e ha bisogno di strumenti validi.

La sua ricerca di una base scientifica per i fenomeni psicologici lo ha portato peraltro anche a conversazioni – riferite come molto difficoltose dai suoi collaboratori – con discipline che sembrano condividere poco con il comportamento organizzativo, quali la fisica. Era infatti interessato anche alla fisica teorica e si era confrontato sul concetto di tempo nella ricerca di analogie con la psicologia. Anche questo ci racconta la sua ricerca continua di costruire gruppi di lavoro basati sulla diversità per andare oltre e nei quali tutti contavano sul piano professionale e personale.

Il lavoro di Enzo Spaltro partiva da suggestioni originali di Lewin relative alla vicinanza tra teoria di campo e complessità del funzionamento dei gruppi umani. Il suo obiettivo dichiarato e condiviso era di lavorare “con le persone per le organizzazioni” piuttosto che sulle persone.

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