Editoriale
VITO TUMMINO
La nascita della scienza psicologica alla fine dell’Ottocento e l’affermarsi di un metodo psicoterapeutico, quale la psicanalisi, hanno evidenziato la sostanziale uguaglianza tra gli individui, non nell’accezione delle culture sociologiche, antropologiche e religiose ma nell’essenza dell’essere. Freud ci invita a riflettere sui valori e sui bisogni individuali emersi durante l’indagine psicologica con la scoperta dell’inconscio: una scatola nera che influenza comportamenti fino a quel momento inintelligibili e che invece rappresentano dei “determinanti” della natura umana che accomunano culture, generi e religioni differenti. Di contro abbiamo una sorta di anti-scienza che inventa artifici innaturali e onnipotenti, ad esempio la razza, e che agisce nella sostanziale negazione della realtà del limite e della morte attraverso il ricorso a miti superstiziosi e arcaici, come la discendenza divina dell’uomo ariano. Attraverso la mai dismessa pretesa superiorità tra i sessi, tra le etnie, tra le religioni, constatiamo a distanza di decenni quanto la cultura dell’accettazione e della tolleranza, capisaldi delle conquiste civili fin qui acquisite, si trovi ancora a combattere comportamenti che ricercano ossessivamente il Male, rappresentato dall’altro da sé.
La comunità scientifica oggi più che mai ha bisogno di dialogare e riflettere al suo interno sui rischi che questi comportamenti individuali e collettivi possono produrre nelle relazioni sociali.
Una questione che riguarda da vicino la comunità degli psicologi è l’utilizzo di Internet. Google e Facebook, insieme a Instagram, WhatsApp, Twitter e gli altri social, costituiscono di fatto un impero che cerca di modificare i comportamenti individuali e collettivi. Abbiamo esperienza di come i social media riescano a sollecitare reazioni aggressive o adesioni passive tese a modificare il rapporto con la realtà, ad annullare la capacità di empatia, producendo di fatto lontananza dagli altri. Riflettiamo su ciò che Jaron Lanier, un pioniere dell’informatica, ha recentemente affermato che Internet – così come è ora – potrebbe alterare sensibilmente il nostro mondo poiché nei paesi sviluppati il suo arrivo ha corrisposto a bizzarre disfunzioni politiche, mentre nel mondo in via di sviluppo le rivalità etniche che stavano calando sono state riaccese nel modo più grottesco. Non doveva essere così. Internet doveva dare alle persone la possibilità di comunicare e arricchire la cultura e la democrazia.
Una notizia a lungo attesa dalla FISP e dalle società scientifiche riguarda l’Istituto Superiore di Sanità, che ha definito gli standard metodologici delle Società Scientifiche per la predisposizione delle linee guida, nonché i criteri di valutazione delle evidenze scientifiche dichiarate a supporto delle raccomandazioni contenute nelle stesse linee guida. Gli enti pubblici e privati, le società scientifiche e le associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie iscritte nell’elenco – di cui al decreto del Ministro della Salute del 2 agosto 2017 – che intendono elaborare linee guida, potranno inserire la proposta sulla piattaforma informatica del SNLG, gestita dall’Istituto superiore di sanità. L’auspicio è che quando leggerete questo editoriale il Ministero della Salute abbia provveduto a pubblicare l’elenco delle Società Scientifiche accettate dalla commissione e che hanno presentato le domande un anno fa.
Con questo numero la rivista si propone l’obiettivo di divulgazione scientifica dei propri articoli nei siti che ne prevedono l’impact-factor e l’indicizzazione scientifica.