Desiderio di un figlio e Mappa Esistenziale: tipologia delle coppie che afferiscono ad un percorso di PMA
MARISA D’ARRIGO, Psicologa Psicoterapeuta, UOSD Fisiopatologia della Riproduzione Umana, Ospedale Santa Maria delle Grazie Pozzuoli (Na) - OLIMPIA MIRAGLIA, Psicologa psicoterapeuta - NICOLA IANNANTUONI, Ginecologo, responsabile UOSD Fisiopatologia della Riproduzione Umana, Ospedale Santa Maria delle Grazie Pozzuoli (Na) - CATERINA CAPUOZZO, Ostetrica UOSD Fisiopatologia della Riproduzione Umana, Ospedale Santa Maria delle Grazie Pozzuoli (Na)
Premessa
Questo articolo nasce da una ricerca effettuata presso la UOSD di Fisiopatologia della Riproduzione Umana dell’Ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli (NA) a cui afferiscono coppie con problematiche procreative e che intraprendono un percorso di PMA di tipo omologo di I e II livello.
Un’Unità Operativa di tale genere è una struttura molto particolare: le persone che vi accedono non sono “costrette” da un male fisico, da una minaccia di vita o di invalidità; ciò che le “spinge” è il desiderio.
Quelli che varcano la soglia di un centro di PMA, infatti, sono pazienti feriti nell’anima, spesso carichi di rabbia e vergogna e portatori, appunto, di un desiderio. Del resto, per come siamo stati programmati, è dal desiderio (desiderio sessuale e desiderio biologico di riprodursi) che nasce la vita.
Parliamo di desiderio e non di “bisogno” di un figlio. Desiderio significa far riferimento ad una ricerca, ad un accrescimento, ad una possibilità. Quando è il desiderio ad animare una persona, questa non rinuncia ad una progettualità, sia a livello individuale che di coppia, pur non negando il dolore e la fatica di una riorganizzazione progettuale.
Il bisogno, che può essere sociale, narcisistico e relazionale, si collega ad una mancanza, ad un vuoto da riempire. Chi è animato dal bisogno vede la propria progettualità sempre più rigida e tende a dare sempre meno valore a se stesso, al partner ed ai propri sentimenti. Il figlio del “bisogno” rischia di diventare allora un oggetto necessario per «… sanare i conflitti irrisolti, ... riorganizzare alleanze e strategie familiari … ricostruire equilibri perduti 5».
Che poi la realizzazione di questo desiderio sia venuta a rientrare nei LEA la dice lunga sul peso che questo desiderio esercita riconosciuto sul piano dell’equilibrio generale e sul significato del concetto di “salute” così come è stato definito dalla OMS: «Uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità» (OMS, 1948)
Anche nelle successive definizioni del concetto di salute (a partire da quella di Wylie nel 1970: salute come «adattamento perfetto e continuo di un organismo al suo ambiente») è stato posto l’accento sull’adattamento, sull’equilibrio (quindi su una condizione di rapporto dinamico tra l’individuo ed il suo ambiente) e, aspetto che ci riguarda maggiormente, sulla soggettività, cioè sul modo di percepire la realtà da parte del soggetto, oltre che sulla responsabilità personale (e sulla consapevolezza).
Gli operatori che lavorano in questo campo non sono solo portatori di un sapere scientifico e tecnologico, sono anche ”operatori culturali”, portatori di un cambiamento culturale che veda nel ricorso alle tecniche di PMA non la disperata ultima spiaggia da poter/dover raggiungere a tutti i costi, ma una possibilità, una opportunità da cogliere coscientemente, con la consapevolezza che 50 anni fa queste tecniche non esistevano e che in altre zone del mondo non sarebbero possibili, ma anche che si deve scegliere l’opzione più opportuna alla luce delle attuali conoscenze.
Aiutare le persone a leggere la loro storia e a raccontarsela tenendo conto di queste premesse, significa aiutarle ad operare una vera e propria rivoluzione nel loro modo di desiderare di avere un figlio ed a scegliere la strada per realizzare il loro desiderio, inserendolo in quello scenario complesso che costituisce il corpo pulsante e la vita delle persone.
Il Questionario
Nel nostro Centro, al fine di “indagare” il desiderio e di poter avere una sorta di “tipologia” dell’utenza, si è deciso di somministrare a tutte le coppie un questionario (maschile e femminile) a cui rispondere individualmente. Segue una consulenza psicologica di restituzione.
Inizialmente si è utilizzato il questionario SAHARAI, elaborato e realizzato dall’équipe di IRPACE. Successivamente, data anche l’impossibilità di collegarci con il progetto IRPACE interrottosi improvvisamente, si sono apportate delle modifiche al questionario così da renderlo più agile e più rispondente a quelli che erano i nostri obiettivi:
• di tipo statistico in tutti i settori che andremo ad evidenziare
• di “igiene mentale”: offrire cioè alle coppie l’occasione per esaminare la propria quotidianità in senso ampio, in settori cioè apparentemente lontani dal focus riproduttivo, e stimolarle alla riflessione sul senso e sulle implicazioni derivanti dall’adesione al progetto riproduttivo mediante PMA nonché sull’apertura/chiusura ad altre progettualità (quali l’affido/adozione o una vita senza figli)
Agnello G., Oceano Fertilità, Springer Milano 2005
Andreotti S., Bucci A.R., Marozza M.I., GRAVIDANZA FIVET: rappresentazioni materne ed aspetti psicologici, Psichiatria e Psicoterapia Analitica
Auhagen Stephanos U., La Maternità Negata. La paura inconscia di un figlio desiderato, Bollati Boringhieri, Torino 2008
D’Arrigo M., Romeo A.M. ed altri, Comprendere l’infertilità: uno sguardo sugli aspetti psicologici, in Babele n.33, 2006
D’Arrigo M., Se i bambini non arrivano. L’esperienza della sterilità: il percorso e l’accompagnamento psicologico, Liguori, Napoli 2008
Ferraro N., Nunziante Cesàro A., Lo spazio cavo e il corpo saturato. La gravidanza come «Agire» tra fusione e separazione, Franco Angeli, Roma 2006
Fiumanò M., L’immacolata fecondazione, la Tartaruga 1995
Fiumanò M., Ad ognuna il suo bambino, Pratiche 2000
Manzano M., Palacio Espasa F., Zilkha N., Scenari della genitorialità. La consultazione genitori-bambini, Cortina Raffaello, Milano 2001
Realini C., Le parole per dirlo, Relazione al Convegno Nazionale ”Alla ricerca di un figlio. L’esperienza delle donne nella procreazione assistita”, Centro di documentazione delle donne - Bologna – 1 ottobre 2016
Zamarchi E., La filosofia alla frontiera della nascita, relazione al Convegno Nazionale ”Alla ricerca di un figlio. L’esperienza delle donne nella procreazione assistita”, Centro di documentazione delle donne - Bologna – 1 ottobre 2016